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La tomba del Farinelli alla Certosa di Bologna, in “Il Carrobbio”, XXIV, 1998, pp.173-184.
(relazione presentata all'incontro di studio "Il Farinelli e la cultura
musicale bolognese del Settecento" (Bologna-Centro Studi Farinelli 21
marzo 1998).
Musica a Bologna, Musicisti a Bologna
Nel Testamento del celebre cantante castrato Carlo Broschi detto il
Farinelli, conservato presso l'Archivio di Stato di Bologna, si legge in data 8 ottobre 1778:
“Il miserabile mio corpo, fatto che sia cadavere, voglio che sia avvolto nel mio manto dell'Ordine di
Calatrava, secondo sta prescritto dalle Costituzioni del detto Real Ordine Militare e che le sia data sepoltura senza pompa con accompagnamento di poveri in numero di cinquanta con candela di cera alla mano
d'ongie tre l'una, e che ad ognuno di detti poveri se li dia un paulo moneta per ciascheduno doppo di aver accompagnato il mio corpo nella chiesa dei Padri Cappuccini dove eliggo la mia sepoltura [...]
Il Farinelli dispose dunque che il suo corpo fosse sepolto nella Chiesa dei Cappuccini sul Monte Calvario (dove oggi si trova Villa
Revedin), presso San Michele in Bosco. Acquistò il sepolcro il 23 agosto 1779, come risulta da un documento conservato presso l'Archivio di Stato (Corporazioni religiose, Fondo demaniale 3/6745).
I funerali del Farinelli furono celebrati nella chiesa di San Martino di
Bertalia, parrocchia nel cui territorio era situata la villa che il Farinelli abitò dal 1761 fino alla morte, in Via delle Lame 228 (oggi via Zanardi 30).
L'atto di morte del Farinelli, conservato presso l'Archivio della Chiesa parrocchiale di San Martino di
Bertalia, porta la data del 17 settembre 1782; vi si legge:
Die 17 Septembris 1782
“Carolus olim Broschi equis Calatravae ex hac Parecia S.Martini Bertaliae et Roveretoli uniti aetatis suae annorum septuaginta nonam anima Deo reddidit in Comunione S. M. Ecclesiae in domo propria cuius corpus die sequenti
translatum, et sepultus fuit in ecclesia P.P. Capucinorum Bononiae mihi P. Dominico Balestri confessus fuit die 12 septembris et die 15 eiusdem sacro viatico, ac oleo sacro munitus
fuit. Ita est. Dominicus Benassi S.T.D. et Parochus”.
All'arrivo dei Francesi (1796), il convento dei Cappuccini di Monte Calvario fu soppresso. In seguito la Chiesa di
S. Croce fu demolita mentre il convento fu trasformato in villa patrizia in stile neoclassico dai Conti
Bentivoglio. Dal 1857 fu proprietà dei Conti Revedin; oggi è sede del Seminario Arcivescovile.
Con la demolizione della Chiesa di S. Croce dei Cappuccini, le tracce della tomba di Farinelli si perdono, tanto che nel 1891, dopo circa un secolo, l'insigne ed attendibile studioso Corrado Ricci avrebbe scritto:
"Sopra una deliziosa e delicata curva, a sinistra del colle di S. Michele in Bosco, fra dense foreste, era la chiesa dove il Farinelli fu sepolto. I frati di lassù godevano, con l'aria balsamica, la vista del luminoso panorama della valle del Po e della sottoposta Bologna! Ma nessuna felicità dura a lungo sulla terra! La rivoluzione francese spazzò via, nel suo rapido uragano, anche quei placidi e felici abitatori. Il loro monastero fu converso in villa, che oggi è de'
Revedin, e nulla più si sa del sepolcro del Farinelli!"
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