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Alfeo Gigli compositore: una vita per la musica, Quaderni di Octandre, 19/2000,
I, 23 pp.
Alfeo
Gigli nacque a Modigliana (Forli) nel 1907 da Pasqua Casadio e da Giuseppe
Gigli, raffinato artigiano della calzatura, medaglia d'oro e cavaliere per
meriti di lavoro. Fin dalla prima infanzia fu attratto dalla musica, nonostante
l'opposizione del padre, che voleva portarlo a studi di ingegneria.
Iniziati gli studi di armonia e contrappunto a Faenza sotto la guida di Lamberto
Caffarelli, singolare figura di musicista - filosofo, fu insegnante di musica
all'Orfanotrofio maschile e nel 1925 diresse il concerto bandistico che, con
musiche di Mendelssohn, inaugurò il "Cardello" alla memoria di
Alfredo Oriani a Casola Valsenio.
Trasferitosi con la famiglia a Bologna, si perfezionò al Conservatorio G.B.
Martini, sotto la guida del M.°Masi. In quegli anni fu tra i primi a introdurre
con la sua tromba il Jazz Hot a Bologna. Dopo alcuni anni di attività dovette
abbandonare, per motivi di salute, lo strumento a fiato, si diplomò allora in
contrabbasso sotto la guida del M° Ugo Marchetti e si perfezionò in
strumentazione per banda con il M° Ranalli. Negli anni
'30 frequentò la Scuola Allievi Ufficiali
di Palermo. Nel 1935, dopo il matrimonio con Dalma Furgeri, sua compagna per
tutta la vita, fece parte
dell'Orchestra di Merano e, nel 1939, vincitore di concorso, entrò
nell'Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, con la quale viaggiò in tournée
per molte città europee sotto la direzione di grandi maestri. Negli anni '40,
quale membro dell'orchestra fiorentina, Alfeo Gigli suonò con i maggiori
direttori dell'epoca, in particolare con Mario Rossi e Franco Ferrara, che gli
rimasero affettuosamente legati. Per diverse stagioni alternò l'impegno al
Maggio Musicale con quello al Teatro Massimo di Palermo e all'Accademia Chigiana
di Siena.
Durante il periodo bellico subì il confino per motivi politici a Lauro, in
provincia di Avellino.Ritornato con la famiglia a Modigliana organizzò
un'orchestra e diresse alcuni concerti, al termine del concerto del 13 Maggio
1944, venne per la prima volta eseguito l'inno a Modigliana, da lui composto in
quegli anni.
Nel 1951 fu primo contrabbasso nell'orchestra della Radio Svizzera di Lugano,
che lasciò per l'orchestra del Teatro Comunale di Bologna,dove rimase fino al
1972, anno del pensionamento. Negli anni '50 e '60, come esponente della
"Commissione rappresentativa dell'orchestra del Teatro Comunale di
Bologna”, si impegnò, con vari colleghi, tra cui Mario Luzzato, Giacomo
Federici, Oscar Rizzoli ,Tullio Chierici e altri, per la realizzazione
dell'orchestra stabile.
Già prima dei 25 anni aveva iniziato la sua attività di compositore con
numerosi brani cameristici e col poema sinfonico "Prometeo" per archi,
trombe e corni.
Nel 1953, dopo la morte dell'unico figlio di 14 anni, che rimase vittima di un
tragico incidente stradale, compose l'invocazione "Veni Domine" e
iniziò una grande "Messa da Requiem". In seguito
affrontò, in un periodo di grande creatività, i più vari linguaggi
compositivi fino all'atonalità e alla dodecafonia; tra queste opere, alcune per
grande orchestra: "Il Cavaliere e la Morte", ispirata ad una incisione
di Dürer, la "Policromia della natura", "Il Volto di
Selene", il "Concerto per violino e pianoforte". In campo
religioso, oltre alla Messa da Requiem, compose "Gloria Deo",
"Preghiera", "Canto Sacro", "Ave Maria". Al suo
attivo, in via di catalogazione, figurano oltre 80 composizioni per grande
orchestra, complessi cameristici ad archi, a fiato e pianoforte. Con l'opera 25
"Suite grottesca" o "Trittico di maschere", eseguita dalle
prime parti del Teatro Comunale di Bologna, ottenne successo di pubblico e
critica in varie sale
concertistiche italiane. Diverse sue composizioni vennero eseguite all'estero
sotto la guida di celebri direttori: a Parigi, Atene, Varsavia, Vienna, Londra e
Budapest. Nel 1992 gli fu conferito il titolo di Membro onorario dell'Accademia
Filarmonica di Bologna.
Pur rimanendone spesso lontano, fu sempre legato al suo paese d'origine e
"avrebbe voluto che Modigliana diventasse un importante centro musicale,
dove si potessero organizzare frequenti concerti sia per complessi cameristici
che per grandi orchestre" (Almanacco di Modigliana, 1989).
Appassionato bibliofilo ed esperto conoscitore di antichi testi, fondò nel 1946
con il fratello Ancora, sotto i portici di Via Augusto Righi, una libreria
antiquaria, iniziando, già nel 1947 la pubblicazione di cataloghi periodici di
antiquariato librario per l'Italia e per l'Estero. La libreria fu tra le prime
iscritte all'Associazione dei Librai Antiquari d'Italia. Dopo il 1951, quando
Ancora Gigli si trasferì a Castelbolognese, la libreria con Alfeo Gigli, la
moglie Dalma Furgeri ed il figlio Loris, assunse il nome di "Libreria Docet".
Dal 1952 ad oggi la libreria ha pubblicato oltre 200 cataloghi. Nel 1983 è
passata ai nipoti del fondatore e nel 1995 si è trasferita nella sede attuale
di via Galliera, N.34/A.
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