Wagner a Bologna (4-5 dicembre 1876) Testimonianze. Bologna, Accademia Filarmonica 2000, 20 pp.
Musica a Bologna, Musicisti a Bologna
In occasione della messa in scena di Der Fliegende Holländer di Richard Wagner, che apre la stagione lirica 2000-2001 del Teatro Comunale di Bologna, l’Accademia Filarmonica, che ebbe proprio Wagner tra i suoi più illustri membri, conferisce il diploma di accademica onoraria a Eva Wagner Pasquier, pro nipote del grande compositore (29 novembre 2000).
Per ricordare questo evento, l’Accademia Filarmonica di Bologna ha promosso la stampa di un opuscolo illustrativo che documenta, attraverso testimonianze originali, poco conosciute o inedite, il breve soggiorno di Wagner a Bologna (4-5 dicembre 1876). Si tratta di una raccolta di documenti tratti per lo più da giornali e riviste teatrali dell’epoca, molto significativa nell’ambito della cultura musicale cittadina del secolo scorso.

Dopo il grande successo delle prima rappresentazione italiana del Lohengrin a Bologna (1 novembre 1871), Richard Wagner fu nominato cittadino onorario bolognese (31 maggio 1872); con una lettera scritta da Bayreuth il 3 ottobre 1872, fin troppo nota per essere qui riportata, Wagner ringraziò la cittadinanza bolognese, riproponendosi di visitare quanto prima l’illustre città. L’occasione si presentò il 4 dicembre del 1876, quando Wagner fu presente ad una rappresentazione del Rienzi diretto da Marino Mancinelli al Teatro Comunale. Fu quella l’unica volta che Wagner soggiornò a Bologna; ma il legame del grande compositore con quella città, che per prima in Italia aveva rappresentato le sue opere, fu molto significativo. Così leggiamo in una lettera che egli scrisse da Bayreuth il 28 ottobre 1877 a Giovannina Lucca:
“E’ là, a Bologna soltanto che io ho potuto mettere un po’ di piede in Italia. A Bologna ho trovato dei veri amici, delle persone egregie e tutto un insieme di cose che avrebbero ben potuto decidermi a stabilire il mio domicilio fra amici così eccellenti e seri, così favorevoli all’idea che mi guida nell’arte, se ormai non fosse troppo tardi per me”.

Cliccare qui per richiedere il testo completo