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Recensione di Giuseppina La Face Bianconi, in "Amadeus", XVIII, 8 (201) agosto 2006, p.66 Tra geometria e musica Il compositore Luigi Verdi, bolognese, è autore di vari saggi e monografie. Di recente ha pubblicato per Rugginenti un saggio sui Caleidocidi musicali. Il termine ‘caleidociclo' deriva da quei procedimenti grafici dell’olandese Maurits Cornelis Escher che — dice Giovanni Guanti nell’introduzione al volume — «hanno educato il grande pubblico al paradosso delle riflessioni multiple e al mistero dell’infinito annidato o ritorto su sé stesso». La tecnica dei caleidocicli musicali, sviluppata da Verdi a partire dal 1985, si basa «sulla elaborazione orizzontale degli accordi su livelli di trasposizione pianificati secondo successioni numeriche». Tradotti in grafica, i caleidocicli danno origine a figure geometriche affascinanti, cosicché una composizione musicale di questo tipo si può rappresentare anche visivamente con pannelli multicolori. Il libro di Verdi, strutturato in densi capitoli e appendici, è ricco d’immagini e di grafici: il lettore, se è scaltrito in geometria come in musica, viene condotto a verificare le molteplici possibilità combinatorie degli accordi. Libro per addetti ai lavori, dunque, che desiderino addentrarsi nei meandri dei processi compositivi e delle infinite modalità di elaborazione geometrica del materiale musicale. Giuseppina
La Face Bianconi |
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