Musicisti russi in Liguria, da Cajkovskij a Skrjabin, in “Kandinsky, Vrubel’, Jawlenski e gli artisti russi a Genova e nelle Riviere. Passaggio in Liguria”, catalogo della mostra tenuta a Genova, Palazzo Ducale (27/10/2001-17/2/2002), a cura di Franco Ragazzi, Milano Mazzotta 2001, pp.103-10.

Per tutto l’Ottocento, l’Italia fu meta privilegiata di numerosi artisti russi; per buona parte del secolo tuttavia, la Liguria non costituì un luogo di soggiorno privilegiato rispetto ad altre regioni italiane, ma fu piuttosto una tappa di passaggio di viaggi più lunghi. In questo contesto si inserisce ad esempio il soggiorno a Genova del compositore Michail Ivanovic Glinka.
Partito da Novospasskoe alla fine di aprile 1830 assieme al giovane tenore della Cappella Imperiale Nikolaj Kuzmic Ivanov, dopo un soggiorno in Germania Glinka giunse a Milano nel settembre del 1830; pretesto ufficiale del suo viaggio in Italia fu la cura della sua salute precaria al clima mite meridionale, ma in realtà era stata la musica, in particolare il teatro, ad attirare il giovane compositore. In Italia, Glinka si sarebbe trattenuto fino all’agosto 1833, mentre il suo compagno di viaggio Ivanov vi sarebbe rimasto fino alla morte: divenuto interprete prediletto di Rossini, si stabilì a Bologna, dove sarebbe morto nel 1880.
Milano, con la sua brillante vita teatrale, fu la tappa più importante del soggiorno italiano di Glinka, dove egli, nel 1832, concepì il primo progetto di un’opera nazionale russa. Il compositore visitò anche Torino, Roma, Napoli, Venezia e numerose altre località. Gli avvenimenti di quegli anni furono descritti da Glinka vent’anni dopo nelle sue Memoires, il cui manoscritto autografo si trova oggi alla Biblioteca di Stato di San Pietroburgo. Glinka passò per Genova assieme a Ivanov nel settembre 1831, nel corso di un viaggio da Milano a Napoli; così il compositore descrive la città:
“In settembre noi decidemmo di andare a Napoli. Per prima cosa, facemmo tappa a Torino a prendere Steric che ci accompagnò a Genova. Non senza ragione questa città è chiamata Gênes la superbe; essa è posta in un ampio anfiteatro e mi sembrò essere la realizzazione della descrizione di Babilonia con suoi giardini pensili. Noi vi rimanemmo due giorni e visitammo tutti i luoghi più importanti. Infine giunse il giorno della partenza”.
Ben più lungo e significativo fu il soggiorno in Liguria di Pëtr Il’ic Cajkovskij, che si trattenne a Sanremo una cinquantina di giorni, nel corso del suo viaggio in Italia tra il 1877 e il 1878. Dopo l’avventato matrimonio con la sua allieva Antonina Nikolaevna Miljukova, il 6 luglio 1877, e il repentino fallimento coniugale, Cajkovskij cadde in uno stato di profonda depressione; nell’autunno 1877 si accinse a partire per un lungo viaggio in Europa, alla ricerca di un po’ di serenità. Accompagnato dal fido servitore Aleksej Ivanovic Sofronov, fu dapprima in Svizzera e poi, nel novembre 1877 a Firenze, Roma e Venezia; rientrò il Russia all’inizio del marzo 1878. Cajkovskij soggiornò a Sanremo fra il 31 dicembre 1877 e il 18 febbraio 1878, ma visitò anche Genova ed altre località liguri; il suo soggiorno è documentato dalle numerose lettere che egli scrisse quotidianamente a parenti, colleghi, amici ed alla confidente Nadežda von Meck, sincero documento dell’inquietudine spirituale che lo agitava in quel periodo.

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