Aleksandr Skrjabin tra musica e filosofia, Firenze, Passigli 1991 (con il patrocino di De Sono, Torino) 192 pp. Testo vincitore del Concorso Musicologico “Il Coretto” di Bari (27 ottobre 1989).


Aleksandr Skrjabin tra musica e filosofiaPRESENTAZIONE: Salone del Libro di Torino - 18 maggio 1991

Il libro contiene la traduzione in italiano del testo del "Poema dell'Estasi" di Skrjabin, poi riprodotto nel Programma di sala del concerto del 5 marzo 1993 (Genova, Teatro Carlo Felice;  pianoforte: Massimiliano Damerini; voce recitante: Paolo Graziosi. Orchestra del Teatro Carlo Felice di Genova, direttore: Antoni Wit).

Recensioni:
Nuova Rivista Musicale Italiana, LI, 1,1992, pp.114-15 (Maria Girardi).
Slavia, II, 1, 1993, pp.228-29 (Paolo Troncon).

Nella cultura musicale dell’inizio del XX secolo, Skrjabin occupa un posto importante, non soltanto come compositore: egli si interessò attivamente di filosofia, letteratura, pittura, arti plastiche e scienze esoteriche, esercitando una influenza considerevole sul pensiero estetico della sua epoca. Scrittori come D’Annunzio e Pasternak, pittori come Kandinskij, compositori come Szymanowski e Glière non mancarono di sottolineare la loro ammirazione e il loro tributo all’arte di Skrjabin; i motivi che confluiscono in essa sono molteplici e riassumono tutti i fermenti culturali di un’epoca. Il saggio “Aleksandr Skrjabin tra musica e filosofia“ si sofferma in particolare sugli scritti filosofici ed estetici di Skrjabin, dei quali fornisce alcune inedite ed originali traduzioni in italiano; la personalità di Skrjabin emerge dalle testimonianze dei suoi contemporanei e soprattutto dall’analisi dei suoi scritti e delle sue lettere: egli era non soltanto un compositore geniale, ma un pensatore fecondo e originale, una figura affascinante e provocatoria, attento osservatore ed emblematico testimone della propria epoca. Vengono così ripercorse alcune delle tappe fondamentali della vita del compositore russo, dalla giovanile opera incompiuta alle ‘riflessioni metafisiche’, dal Poema dell’Estasi alla rivelazione esoterica del Prometeo, dalla esperienza della sinestesia e del rapporto suono e colore, al tentativo utopico di fondere tutte le arti e tutte le esperienze umane del grandioso Mistero, rimasto incompiuto. Il saggio va visto come una introduzione all’opera di Skrjabin, esso non esaurisce certo la complessità dei problemi connessi alla ricca personalità del compositore e non si propone un’analisi musicale tecnica della sua opera: in questa prospettiva vorrebbe costituire un punto di partenza per ulteriori approfondimenti.

INDICE

Introduzione
L' "Opera" incompiuta
L' "Opera" (libretto)
Le speculazioni metafisiche
Il Poema dell'estasi
Il Poema dell'estasi (testo poetico)
L'esoterismo di Skrjabin
La sinestesia
Il "Mistero"
L'eredità di Skrjabin

APPENDICE

"L'atto preparatorio"(testo poetico)
Catalogo delle opere
Bibliografia

INTRODUZIONE

Aleksandr Nikolaevic Skrjabin nacque a Mosca il 6 gennaio 1872, ovvero, secondo il calendario giuliano in vigore in Russia fino al 1918, il 25 dicembre 1871, giorno di Natale. Il padre Nicolaj Skrjabin era un giovane studente in legge, che aspirava alla carriera diplomatica; la madre Lyoubov Petrovna Čeretinina, brillante pianista diplomatasi a soli 18 anni con medaglia d’oro e menzione d'onore presso il Conservatorio di Mosca: morì pochi mesi dopo la nascita di Aleksandr, ed il piccolo fu cresciuto da una zia e dalla nonna paterna, che lo adoravano. Cominciati i suoi studi musicali quando ancora frequentava la Scuola dei cadetti di Mosca, alla quale era acceduto per volere del padre, Skrjabin dimostrò subito un talento precoce, tanto da essere affidato a Nicolaj Zverev, considerato uno dei maggiori pedagoghi musicali dell’epoca. Dopo la sua ammissione al Conservatorio di Mosca (1888), Skrjabin fu allievo di Vassilij Safonov per il piano­forte e di Taneev e Arenskij per la composizione; fattosi subito notare soprattutto come pianista, nel 1891 ottenne la medaglia d’oro nella classe di pianoforte, nonostante una grave infiammazione alla mano destra che rischiò di stroncarne sul nascere la carriera. Le composizioni di questo primo periodo nascono sotto l’influenza di Chopin e di Liszt: tutte concepite per il pianoforte e racchiuse nelle piccole forme predilette da Chopin (preludi, studi, improvvisi e mazurke), esse sono caratterizzate da delicatezza di fraseggio e di armonia e, nella loro estrema brevità e concentrazione emotiva, si avvicinano alla poetica che la nuova generazione di poeti russi stava assimilando dalla traduzione di Baudelaire, Verlaine, Rimbaud e Mallarmé. La musica di Skrjabin in quel periodo bene si accorda con le ossessioni dei poeti decadenti: la suggestione del diabolico in particolare penetra in essa attraverso Liszt e vi permane come componente essenziale.

Cliccare qui per richiedere il testo completo

Librerie on line: Amazon

 

Indice | Studi | Composizioni | Scritti musicologici
Promozione culturale | Direzione d'orchestra
Mostre | Convegni | Rassegne musicali | Links

Via Pontevecchio 16, 40139, Bologna (Italia)
Tel. 051 546682
E-mail

© Copyright 2002 Luigi Verdi

script type="text/javascript" language="JavaScript" SRC="http://codicepro.shinystat.it/cgi-bin/getcod.cgi? USER=manteiner&P=1">