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Omaggio a Stefano Golinelli
Bologna, Accademia Filarmonica - 15
gennaio 2000
Stefano
Golinelli, famoso pianista e compositore nato a Bologna il 26 ottobre 1818 e ivi
morto il 3 luglio 1891, sin da giovanissimo raggiunse tal grado di perfezione
pianistica che il celebre Ferdinando Hiller, di passaggio a Bologna, scrisse di
lui nella “Revue et Gazette Musicale” di Parigi che era il primo pianista
italiano di quell’epoca. Incoraggiato dallo stesso Hiller diede concerti in
tutta Italia, passando in seguito a Parigi, Londra e in varie città della
Germania, suscitando ovunque entusiastici consensi e rivaleggiando in bravura
con i giganti della tecnica pianistica di quel tempo. Dal 1836 Accademico
Filarmonico di Bologna, nel 1840 fu nominato da Rossini, allora Consulente
onorario del Liceo Musicale di Bologna, professore di pianoforte nel Liceo
stesso, incarico che occupò fino al 1871 fondandovi una scuola celebrata che
costituì, assieme alla napoletana fondata dal Thalberg e alla milanese fondata
dall’Angeleri, una gloriosa triade.
Dove il nome di Golinelli si rese giustamente celebre fu nel campo della
composizione pianistica a cui egli consacrò gran parte della propria attività.
Nella vasta produzione golinelliana vanno citate in primo luogo le tre Sonate,
mirabili per forma, per ispirazione e per sviluppo; vanno inoltre segnalate le
due raccolte di 24 Preludi, op.23 e op.69, che rimangono modelli insuperabili di
eleganza sia sul piano melodico sia sul piano armonico, e nei quali il talento
pianistico del Golinelli si dispiega pienamente.
Golinelli è uno dei quattro musicisti bolognesi, assieme a Martini, Mattei e
Rossini, il cui busto fu eretto nel Pantheon della Certosa. E’ sepolto in una
imponente arca alla Certosa di Bologna a fianco di altri bolognesi celebri. Alla
sua morte Golinelli donò il suo pianoforte Érard all’Accademia Filarmonica
di Bologna.
Luigi
Verdi
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