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Il maestro
e la cantante. Lettere di Giuseppe Verdi a Maria Waldmann (1873-1900),
mostra tenuta presso il Conservatorio G.B. Martini di Bologna, in occasione del
Convegno di Studi "Tu
che le vanità. Bologna per Giuseppe Verdi", a cura di Piero Mioli
(14-21 dicembre 2001). Musica a Bologna, Musicisti a
Bologna
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Nel
2001, in occasione del Centenario della morte di Giuseppe Verdi, il
Conservatorio di Bologna, nell’ambito della manifestazione “Tu che la vanità”.
Bologna per Giuseppe Verdi, ha allestito una mostra dei manoscritti originali
delle lettere di Giuseppe Verdi a Maria Waldmann, promuovendo altresì la
pubblicazione del catalogo completo di tutti gli autografi.
Nelle pagine del catalogo sono riportati alcuni dei testi più significativi
fino ad oggi pubblicati sul carteggio Verdi-Waldmann, preceduti da un breve
ritratto di Maria Waldmann tratteggiato da Gino Monaldi, biografo e cronista
dell’Ottocento. Sono poi riprodotti alcuni documenti riguardanti le vicende
dell’acquisto del carteggio da parte del Conservatorio “G.B. Martini” di
Bologna, conservati nell’Archivio amministrativo dell’istituto. Segue infine
una trascrizione integrale delle lettere, basata su l’edizione curata dal
Luzio nel 1936, corredata delle note originali ed integrata ove possibile, anche
con alcuni estratti delle lettere della Waldmann a Verdi, oggi conservate presso
gli eredi Verdi-Carrara a Sant’Agata.
Per completezza ho riprodotto anche i testi delle cinque lettere di Verdi non
comprese nel carteggio del Conservatorio di Bologna; due di queste sono in
particolare da segnalare: quella recentemente individuata da Adriano Cavicchi
nel Fondo Massari dell’Archivio di Stato di Ferrara (20 marzo 1891), e
l’ultima scritta da Giuseppe Verdi a Maria Waldmann poco prima di morire, il
22 dicembre 1900, il cui autografo fu donato dalla cantante in persona alla
Biblioteca Comunale di Ferrara, alla morte del Maestro.
Il carteggio in possesso del Conservatorio di Bologna comprende in tutto
novantaquattro lettere autografe, di cui ben ottantanove scritte da Giuseppe
Verdi (quattro includono alcune righe di Giuseppina Strepponi), tre scritte da
Giuseppina Strepponi e due da Teresa Stolz. L’epistolario è corredato da
settantaquattro buste autografe di Giuseppe Verdi, affrancate con francobolli
originali. Occorre notare che circa la metà del carteggio si concentra negli
anni in cui fu più viva la collaborazione artistica tra Verdi e la Waldmann,
cioè tra il 1873 e il 1880: è questa sicuramente anche la sezione più
interessante dell’intero corpus, nella quale emergono gli elementi biografici
di maggiore importanza; tra il 1880 e il 1900 circa, il carteggio appare meno
significativo dal punto di vista storico-documentario, ma sempre di grande
interesse.
Nella mostra di autografi verdiani promossa dal Conservatorio di Bologna sono
esposte alcune delle lettere più significative del carteggio Verdi-Waldmann;
l’esposizione, aperta dal 14 al 21 dicembre 2001, è divisa in cinque sezioni:
La preparazione della Messa di Requiem (1873-74), L’interprete ideale di Aida
e della Messa (1874-75), L’addio alle scene della Waldmann e il suo matrimonio
(1876-79), Verso l’Otello (1880-87), La vecchiaia di Verdi (1888-1900).
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