Butterfly. I manoscritti ritrovati nell'archivio dell’Accademia Filarmonica di Bologna, mostra tenuta presso il foyer del Teatro Comunale di Bologna, in occasione della rappresentazione di “Madama Butterfly” (19-31 marzo 1996).
La mostra è stata riproposta presso il foyer del Teatro del Giglio di Lucca (18-22 febbraio 1997), all'Istituto di cultura italiana a Ljubljana (9-12 aprile 2002) al Kulturni Dom di Nova Gorica (16 giugno 2003) all'Accademia Filarmonica di Bologna (22 settembre-15 ottobre 2008) nel 150 anniversario della nascita di Giacomo Puccini.

DOCUMENTI IN MOSTRA

Nel dicembre 1995 è stata rinvenuta nell’Archivio dell’Accademia Filarmonica di Bologna, celebre in tutto il mondo per l’importanza dei manoscritti musicali che vi sono conservati, una cartella nera chiusa da lacci, recante la dicitura "Documenti pucciniani". La cartella conteneva un gran numero di fogli manoscritti, il cui straordinario interesse è apparso subito evidente. A corredo della documentazione, un foglio scritto dal Segretario dell’Accademia, Mario Mancini, con il testo seguente:

"Bologna, addì 30 aprile 1945 Oggetto: Documenti pucciniani
Il pomeriggio del 30 /4/ 1945 il Sig. Giovanni Nesi, membro dell’Accademia, mi consegna un plico, avuto da un soldato tedesco in ritirata, il quale aveva dichiarato di averlo sottratto a Torre del Lago, nella villa di Puccini. Il plico conteneva un ritratto di Giacomo Puccini in carboncino, con dedica al figlio Antonio. Nel retro una poesia e data del 1935. Una marcetta stampata e scritta dal Puccini “Scossa elettrica”, dedicata al centenario della pila di Volta. Seguivano pagine manoscritte del libretto dell’opera “Butterfly” e n.32 pagine di appunti dell’opera medesima. Di questi cimeli il M. Nesi me ne ha fatto omaggio. Telefonai a Milano all’avv. Antonio Puccini, il quale ringraziò della notizia e mi disse di tenerli. Ho ritenuto di lasciarli all’Archivio dell’Accademia.
Il Segretario
Mario Mancini
N.B. Bozza di stampa della “Madama Butterfly” con firma di Puccini".

La bozza di stampa a cui allude il M. Mancini è stata rintracciata nell’Archivio dell’Accademia, qualche giorno dopo il primo ritrovamento: si tratta di una bozza della prima versione di Butterfly, con alcune importanti correzioni di Puccini risalenti ai giorni immediatamente successivi alla prima rappresentazione di Milano. Confrontando la prima versione dell’opera con la seconda, si può verificare come queste correzioni siano state riportate nella stampa definitiva, fatto che avvalora lo straordinario interesse di questo documento.
Il libretto del primo atto della “Butterfly” è scritto su 24 facciate di carta millimetrata formato protocollo. Mancano due pagine. Si tratta sicuramente della primissima versione del libretto, quella sulla quale Puccini cominciò a lavorare nell’autunno del 1901. Il confronto di questa versione finora sconosciuta, con le successive, è sicuramente di grande interesse per la messa a fuoco del “modus operandi” pucciniano.
I manoscritti musicali riguardanti la Madama Butterfly risalgono alle prime fasi della composizione dell’opera e sono databili tra la fine del 1901 e l’inizio del 1902. Contengono prevalentemente schizzi musicali del primo atto. L’identificazione di questi schizzi, da un confronto con la partitura stampata, presenta non pochi problemi: i frammenti piu’ facilmente riconoscibili sono quelli rimasti sostanzialmente invariati nella versione definitiva, mentre altri non sono identificabili, in quanto riportano idee musicali poi scartate o con testo mancante e/o illeggibile.
Nella mostra, si è cercato di aiutare il visitatore nell’identificazione dei vari frammenti manoscritti, confrontandoli con lo spartito definitivo. A questo scopo sono stati allestiti pannelli esplicativi con didascalie contenenti anche riferimenti al libretto dell’opera, in modo da rendere piu’ immediatamente evidente quello che fu il percorso compositivo di Puccini.

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