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Domenico Alaleona im italienischen Musikleben des 20. Jahrhunderts, trasmissione radiofonica realizzata per la Westdeutscher Rundfunk di Colonia; traduzione in tedesco di Harald Münz (aprile 1997).
Nato nel 1881 a Montegiorgio, un piccolo paese nel sud delle Marche (Italia centrale), Alaleona appartiene a quella nutrita schiera di compositori che cercarono di rinnovare il linguaggio musicale italiano all’inizio del ’900, coniugando il recupero del canto gregoriano e della polifonia rinascimentale classica con le tecniche compositive più recenti, ignorando completamente l’esperienza romantica.
La cultura musicale di quel periodo era caratterizzata dalla mancanza di certezze univoche e dalla conseguente ricerca di identità da parte degli artisti, che la perseguivano in diverse direzioni. Il panorama musicale italiano era predominato dall’opera verista, ma parallelamente emergevano nuovi interessi per la musica rinascimentale, con la conseguente rivalutazione di figure come Frescobaldi e
Monteverdi.
Alaleona iniziò fin da bambino i suoi studi musicali, iscrivendosi poi al Conservatorio di Santa Cecilia, dove seguì i corsi di Composizione con De
Sanctis, di pianoforte con Bustini e Sgambati, e di organo con Renzi. Si diplomò in Composizione nel 1906 con l’oratorio Atollite portas e si laureò in lettere all’Università di Roma, con la tesi Studi sulla storia dell’Oratorio musicale, imponente e importante lavoro che fu poi pubblicato nel 1908. Fin da quei primi anni si manifestò quello che sarebbe stato il carattere essenziale dell’esperienza artistica di Alaleona e cioè una vasta cultura umanistica al servizio dell’arte musicale; in questo senso Alaleona rappresentò il primo caso di “musicologo-compositore” italiano, una figura che oggi è divenuta predominante rispetto al passato.
L’ interesse per la musica corale portò Alaleona a insegnare Canto corale nella Scuola Nazionale di Musica diretta da
Mascagni, e quindi alla direzione della Società Corale Guido Monaco di Livorno (1907). Dal 1910 fu poi direttore del Coro dell’Augusteo di Roma. In quegli stessi anni Alaleona cominciò a sviluppare la sua “teoria della divisione dell’ottava in parti uguali”, che avrebbe trovato compiuta espressione in due importanti scritti teorici apparsi sulla Rivista Musicale Italiana del 1911: I moderni orizzonti della tecnica musicale. Teoria della divisione dell’ottava in parti uguali e L’armonia modernissima, nei quali, nella sua ricerca di nuovi codici linguistici e nuovi orizzonti etici, Alaleona profetizzò in anticipo le intuizioni dei grandi
compositori mitteleuropei, come
Schönberg, giungendo espressamente a teorizzare la dodecafonia.
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