L’Analisi musicale è morta: è nata la meta-analisi?. Alcune considerazioni su Tonal Pitch Space di Fred Lerdahl, in "Rivista di Analisi e Teoria Musicale", Anno IX, n.1 (2003), pp.51-61.

Nell’ambito dell’arte musicale, una delle problematiche fondamentali è  quella delle  ‘regole’ che ne determinano la prassi. Su questo punto si sono andate delineando  nel tempo due tendenze contrapposte: quella secondo cui la musica è una disciplina affine alla matematica, riconducibile a una serie di norme oggettivi e ben quantificabili, e quella secondo cui il l’aspetto numerico è solamente un fatto apparente e superficiale, poiché l’essenza della musica sta  nella qualità, non numerabile né schematizzabile. Se durante l’epoca della cosiddetta ‘musica classica’ questi due aspetti  avevano trovato una sorta di equilibrio, con la dissoluzione del sistema tonale il problema della ‘regole’ si è riproposto in maniera nuova, indirizzandosi quasi esclusivamente verso l’aspetto numerico e computazionale: da una parte indagando il repertorio  passato per individuare le regole che ne potessero aver determinato lo sviluppo, dall’altra parte  volgendosi al futuro nella ricerca di  regole che potessero porsi come base per  un  rinnovamento nel linguaggio. Questo tipo di ricerca, sviluppatasi a seguito della crisi delle ‘regole’ universalmente accettate del sistema tonale classico, ha dato origine alla moderna ‘analisi musicale’.

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